Proprio quest’anno, come tutti abbiamo avuto modo di ascoltare, tramite telegiornali, radio, e quant’altro, oltre all’anniversario dell’Unità d’Italia, ricorrono anche i “150 di Sicilia”.
Noi ragazzi della IV B, in questo progetto, ma soprattutto in quanto “Siciliani”, non potevamo non dedicare alcune righe alla nostra terra.
Andare indietro nel tempo per ricostruire un filo conduttore tra memoria ed attualità che aiuti in qualche modo la comprensione dello stato in cui ci troviamo, è impresa ardua.
Nella nostra mente dovrebbero ancora esserci delle reminiscenze del più importante passo compiuto da Giuseppe Garibaldi per l’annessione al nascente Stato Italiano. La Spedizione dei Mille è un episodio del periodo risorgimentale italiano, avvenuto nel 1860 allorquando un gruppo di volontari, protetto dal Piemonte, al comando di Giuseppe Garibaldi, partendo dalla spiaggia di Quarto in Liguria, sbarcò in Sicilia, presso Marsala, e conquistò il Regno delle due Sicilie, promettendone l’annessione al nascente stato italiano. Il mito è qui rappresentato da Garibaldi che incarna l’eroe liberatore: in Sicilia, da eroe, Garibaldi si fa mito per la rapidità con cui sbaraglia l’esercito borbonico, ma anche per i trattati mitologici che assume la sua figura. Attorno all’esperienza garibaldina, forte di un ampio consenso popolare, si salda la corrente democratica che se, pur sconfitta da Cavour, caratterizzerà il rapporto dell’isola con lo stato unitario.
Capiamo bene quanto sia costato questo passato, lacrime e sangue ai Siciliani e alla Sicilia stessa. L’autonomia Siciliana nacque principalmente dal basso e fu dunque patrimonio comune del popolo siciliano. L’unità oggi, non può essere accettata come dogma. Devono diventare patrimonio culturale di ciascuno le vicende, le scelte, le virtù e i vizi che la connotarono. Occorre avere il coraggio di non dare tutto per scontato, ma di cominciare una seria e puntuale opera di revisione della nostra storia unitaria. La Sicilia e i Siciliani hanno il diritto di sapere, di conoscere la verità.
Riteniamo opportuno riportare qui giù le parole del presidente Napolitano in merito a tale evento:
“[...] L’unità nazionale è un valore a sé. Ciò non vuole dire che tutto va bene e che non ci sono problemi. Ci sono e vanno affrontati. A cominciare da subito […]
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